In ambito nazionale le problematiche della frammentazione si affrontarono già dai primi anni Trenta.
La normativa statale di riferimento, in materia di ricomposizione fondiaria, fa riferimento al Regio Decreto del 13 febbraio 1933, n. 215 “Nuove norme per la bonifica integrale”, nella quale sono indicate le norme del riordino finalizzate al supporto delle attività di bonifica con particolare riguardo alle linee guida per lo studio e la pianificazione degli interventi di riordino e ricomposizione fondiaria in tutta Italia.
In ambito regionale si seguirono le linee guida del Regio Decreto dando l’avvio a numerosi interventi di riordino fondiario, soprattutto e necessariamente, nelle zone ad alta vocazione agricola. La Legge Regionale del 23 maggio 2008, n. 6 “Legge - quadro in materia di consorzi di bonifica” la Regione Sardegna, sulla base delle norme indicate nel Regio Decreto del ’33, sancisce gli obiettivi di sviluppo agricolo regionale delle aree consortili e le competenze degli organi esecutivi per la loro attuazione.
Tra gli obbiettivi del piano Regionale di Bonifica e Riordino Fondiario è espressamente citato quanto segue:
Competitività aziendale
Nel rispetto dei punti su citati dovrà essere prioritario anche il miglioramento della produttività e della competitività aziendale. In tale ottica sono necessari sia interventi per il miglioramento del comparto irriguo sia azioni per ridurre il problema della frammentazione e polverizzazione della proprietà fondiaria. Infatti la presenza di aziende con superfici ridotte e spesso costituita da appezzamenti o lotti separati è tra le cause del mancato avvio dei processi di ammodernamento delle imprese con evidente conseguente perdita di competitività delle stesse sul mercato.